La coppia: Scelta del Partner- L’incontro tra le differenze (Parte II)
La coppia: Scelta del Partner- L’incontro tra le differenze (Parte II)

La scelta del partner in una coppia

Quando cominciamo una vita a due, portiamo un bagaglio molto maggiore di quello che pensiamo. Trasportiamo eredità familiari.

Del rapporto con i nostri genitori con cui abbiamo avuto tante esperienze di vita, così come delle idee che abbiamo preso delle loro vite (coniugale, familiare, individuale), ognuno di noi costruisce un modello di vita personale (affettiva, professionale e sociale), coniugale e familiare. Questo modello esiste sia per la creazione della coppia, nel processo di Scelta del Partner, che nello sviluppo del nuovo sottosistema dove viene confrontato e negoziato con il modello dell’altro.

La scelta del partner dipende dalle relazioni significative

La scelta del partner coinvolge solo in apparenza due persone: in realtà il rapporto che si instaura presuppone una struttura elementare sottostante di tipo triangolare, che viene di volta in volta confrontata con altre strutture triangolari, appartenenti al contesto attuale o passato e che fanno da termine di riferimento per quanto riguarda le caratteristiche del rapporto stesso. Considerando infatti che ogni persona è impegnata  nel presente (a livello delle relazioni attuali) o lungo l’arco della vita (in una dimensione storica) in più relazioni significative, possiamo descrivere la rete che queste vengono a formare come una serie di triangoli ai quali la persona partecipa, potendo usufruire del ruolo di osservatore di quanto accade. Ecco quindi che qualsiasi nuovo rapporto intimo presuppone e comporta una serie di confronti con altri rapporti significativi, rispetto ai quali esso deve differenziarsi.

Possiamo quindi riconoscere due dimensioni lungo le quali si effettua il confronto, una orizzontale in cui si collocano i legami di pari livello “gerarchico” (fratelli, sorelle, partner) e uno verticale trigenerazionale in cui si pongono i legami tra diversi livelli gerarchici (nonni, genitori, figli).

D’altra parte gli avvenimenti contingenti e il contesto entro i quali si instaura un primo rapporto o si opera una scelta personale contribuiscono a loro volta a fornire una “lettura” della storia relazionale passata, illuminandone particolari aspetti e ponendo pertanto in rilievo le componenti che più entrano in risonanza con la situazione attuale.

Tutto ciò contribuisce a determinare l’esito dell’incontro con il potenziale partner che si rileva tanto più adatto quanto più fa intravedere la possibilità reale o fantasticata, di dare informazioni sui punti problematici del rapporto passato o di risolverli; perché questo accada è necessario che accanto a caratteristiche ripetitive e quindi per certi aspetti rassicuranti, vi siano aspetti particolari del rapporto che si adattino ad accogliere fantasie compensatorie idealizzate.

Due elementi, tra gli altri, si ritrovano costantemente alla base di una scelta preferenziale: il primo è il riconoscimento di una condizione di esperienza negativa condivisa; il secondo è il fatto che ciascuno dei due futuri partner sembra aver sviluppato delle capacità compensatorie diverse rispetto ai problemi di fondo condivisi. Ciò non significa che essi abbiano superato globalmente i problemi sottostanti ma semplicemente che hanno sviluppato delle capacità compensatorie parziali ad essi, in contesti specifici o per specifici aspetti, differenti per ognuno dei partner. Di queste capacità non viene colto però dall’altro l’aspetto parziale, per cui l’ aspettativa che si crea è che il partner sia capace di compensare globalmente le proprie mancanze. L’entità della disparità  tra il “sembrare” e l’“essere” determinerà la problematicità del rapporto.

Il rapporto con i modelli genitoriali

Ogni individuo nel corso del suo sviluppo prende a modello, almeno inizialmente, i genitori, sia per quanto riguarda la costruzione della propria identità nel ruolo sessuale di “competenza”, sia per quanto riguarda uno schema di rapporto con il partner.

Ogni difficoltà derivante in questa relazione dalla presenza di problemi psicologici del genitore con cui i figli si sono identificati porterà nelle successive relazioni di questi ultimi con il/la partner al tentativo costante di trovare una soluzione al problema che si è presentato nella relazione originaria.

Sembra che spesso le espressioni mimiche che più ci colpiscono negli altri o che stimolano maggiormente la nostra curiosità siano quelle più cariche emotivamente di ricordi e legate a relazioni affettive significative, sia con persone alle quali ci univa un rapporto di sicurezza o un rapporto conflittuale oppure persone dalle quali ci siamo separati. Tutto può esserci utile per comprendere, almeno in parte, quello che succede al momento dell’incontro con il futuro partner.

Numerosi elementi fanno ritenere che la scelta venga effettuata con grande rapidità proprio sulla base di impressioni legate ad una serie di messaggi a livello verbale e soprattutto non verbale che fin dall’inizio le persone coinvolte nella relazione si scambiano. Questi messaggi vengono immediatamente riconosciuti come un insieme di elementi di alto contenuto emotivo, nei quali è condensata tutta una serie di immagini di significato pregnante e di grande importanza per le persone interessate.

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